Conosciamo gli attacchi di panico

Il termine Panico deriva dalla mitologia greca dal dio Pan. Si narra che questo dio, figlio di Ermes e Penelope, avesse un aspetto terrificante essendo per metà uomo e metà caprone. Dio arcaico legato alle greggi, alla foresta e alla vita selvaggia correva nei boschi urlando la sua forza e spaventando i viandanti che venivano sorpresi dalle sue grida e terrorizzati alla sua vista. Nella paura profonda e improvvisa provata da questi  viandanti possiamo ritrovare la caratteristica principale degli attacchi di panico.

Che cos’è un attacco di panico?

E’ un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante il quale almeno 4 dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente (DSM IV TR):

  • palpitazioni
  • sudorazioni
  • tremore
  • sensazione di soffocamento
  • sensazione di asfissia
  • nausea
  • instabilità o sensazione di sbandamento
  • paura di impazzire
  • paura di morire
  • brividi o vampate di calore

Gli attacchi di panico si manifestano in modo improvviso possiamo definirli come “un fulmine a ciel sereno”. Dopo il primo attacco di panico in genere si ha la preoccupazione persistente di averne altri (ansia anticipatoria) e da qui si innescano una serie di strategie per evitare situazioni considerate a rischio finendo per andare a ledere la libertà personale e il proprio senso di autoefficacia. Sono invalidanti per la persona che ne soffre.

Quando può verificarsi il primo attacco di panico?

Ci sono degli eventi che possono essere considerati terreno fertile per l’innescarsi di un attacco di panico. In seguito ad una perdita affettiva come ad esempio la fine di una relazione d’amore, la morte di un proprio caro, un aborto, un divorzio, un trasferimento.

“Come mai è successo a proprio a me? La mia vita è perfetta a parte gli attacchi di panico”

Gli attacchi di panico non avvengono mai a caso ma sono ben inseriti nella storia di chi ne soffre, hanno un significato profondo che ha solo bisogno di essere ascoltato.

Non sono come una gramigna in un prato di fiori ma sono eventi che esprimono una energia soffocata, una parte di noi che è stata da troppo tempo compressa ed accantonata. Sono messaggi che chiedono  prepotentemente di essere visti. Il dr. G.Francesetti parla degli  attacchi di panico come “attacchi acuti di solitudine”.

Liberarsi dagli attacchi di panico vuol dire ricontattare se stessi, imparare ad ascoltarsi, maturare una più profonda consapevolezza di noi e della nostra vita dando voce ad emozioni dapprima messe a tacere. Superare gli attacchi di panico vuol dire sentirci più in completo contatto con la nostra intimità proprio perchè sono emersi aspetti sottaciuti come ad esempio quelli drammatici legati ad un lutto.

immagine presa da somaticamente.com

 

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